L'avvocato Silvia Armati, al quale è stato affidato l'incarico di preparare il ricorso e che è stata coadiuvata dal consulente per il settore natanti, ha oggi il compito di tutelare tutte le imprese del settore noleggio con conducente venete che si vedono chiuse all'esercizio dell'attività, da parte del Comune di Venezia, alcune zone di Venezia.
La scusa è sempre quella, la tutela della più bella città del mondo !
Però le grandi navi continuano a transitare così come le imbarcazioni da diporto o i privati...ma allora di quale tutela parliamo?
L'ambiguità con cui operano i noleggiatori con natanti di Venezia da sicuramente molto a pensare, l'anomala interpretazione della Legge 21/1992 che pur prevedendo il cumulo di Licenze taxi e autorizzazioni ncc per i natanti non prevede affatto che questo cumulo possa essere individuato su una stessa imbarcazione, ma a Venezia accade proprio questo, sulla stessa imbarcazione è fissata sia la licenza taxi che l'autorizzazione ncc, una violazione non solo alla Legge Quadro per i servizi pubblici non di linea ma anche alla tutela della concorrenza nel mercato nei confronti dei soli autorizzati ncc.
Sicuramente su questo aspetto Anitrav interverrà per far rientrare il tutto nella legalità, anche alla luce degli interventi ad opponendum promossi da alcune imprese taxi/ncc veneziane che, nell'ignoranza della norma dettata dalla 402/2013, non capendo che l'intervento comunale attraverso la stessa delibera rientra in una logica di visione feudale della città che invece dovrebbe essere armonizzata all'interno dell'ordinamento nazionale ed europeo, hanno liberamente scelto di schierarsi al fianco dello stesso comune di Venezia con l'intento di sottolineare ed evidenziare le forti discriminazioni che la stessa Delibera 402 mette in atto tra veneziani e autorizzati di altri comuni della gronda lacunare, senza considerare che se un natante croato decidesse di operare nella laguna veneta attraverso contratti di servizio lo potrebbe fare.
Lo sviluppo economico dell'italia è anche difficile per la piccolezza delle idee degli italiani e non solo della politica.
Il Direttore
Giuseppe Di Resta
Roma lì, 6 novembre 2013