
Si conclude la vicenda
taxi contro
UBER NCC ANITraV, il Tribunale accoglie totalmente il reclamo e per effetto respinge il ricorso proposto da alcune sigle sindacali del settore taxi e autonoleggiatori di Roma nel novembre 2016.
Come si ricorderà, in prima sentenza, il Giudice accoglieva parzialmente il ricorso dei tassisti fondato sulla concorrenza sleale di UBER e del nostro associato noleggiatore che, a loro dire, sarebbe dovuto rientrare nella rimessa, situata esclusivamente nel territorio del comune rilasciante l'autorizzazione, senza poter ricevere prenotazioni o chiamate tramite l'applicazione UBER. Consci delle nostre ragioni UBER procede nel giudizio ed oggi abbiamo l'accoglimento totale del reclamo da parte del Tribunale Di Roma. Pertanto il noleggiatore può liberamente collegarsi all'applicazione UBER e tramite ciò ricevere prenotazioni di servizio trasporto persone, senza rientrare necessariamente in rimessa. Contrariamente a quanto dichiarato dai rappresentati della controparte, l'emendamento della
Senatrice Lanzillotta non c'entra nulla, non è elemento influente nella sentenza. Per l'ennesima volta si è tentato di distorcere e mistificare la realtà legislativa, come già fatto presso le
Amministrazioni Pubbliche Locali e
le
Forze di Polizia che spesso "cadono nel tranello persecutorio" tassista.
Dopo la Cassazione anche il Tribunale così soddisfa il masochismo dei tassisti e di alcuni noleggiatori romani, o forse delle loro sigle sindacali o centrali radio taxi?
Comunque sia, il danno economico, ricade sempre sul singolo operatore a cui le sigle, di cui sopra, costantemente chiedono fondi per una battaglia iniqua, anacronistica e molto probabilmente utile solo a quei pochi rappresentanti sindacali.
ANITraV continuerà a lottare per la categoria per mantenere il diritto al lavoro nella più totale liceità.
Roma 26 maggio 2017
Segreteria di Presidenza
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