52.0.400 (testo 2)

I RELATORI

Dopo l'articolo aggiungere il seguente:

«Art. 53

(Delega al Governo per la revisione della disciplina in materia di autoservizi pubblici non di linea)

        1. Il Governo è delegato ad adottare, entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, su proposta del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti e del Ministro dello sviluppo economico, previo parere della Conferenza Unificata, un decreto legislativo per la revisione della disciplina in materia di autoservizi pubblici non di linea, nel rispetto dei seguenti principi e criteri direttivi:

           a) prevedere una disciplina per gli autoservizi pubblici non di linea che provvedono al trasporto collettivo o individuale di persone, che assicuri agli stessi una funzione complementare e integrativa rispetto ai trasporti pubblici di linea ferroviari, automobilistici, marittimi, lacuali e aerei;

           b) adeguare l'offerta di servizi di cui alla lettera a) ai più moderni standard tecnologici;

           c) regolare la concorrenza e stimolare più elevati standard qualitativi;

           d) assicurare una miglior tutela del consumatore nella fruizione del servizio garantendo una consapevole scelta nell'offerta;

           e) mantenere e sviluppare le competenze regionali e degli enti locali in materia, armonizzandole nel quadro della relativa disciplina;

           f) adeguare il sistema sanzionatorio per le violazioni amministrative, individuando sanzioni efficaci, dissuasive e proporzionate alla gravità della violazione, anche ai fini di contrasto di fenomeni di abusivismo, demandando la competenza per l'irrogazione delle sanzioni amministrative agli enti locali ed evitando sovrapposizioni con altre autorità.

        2. Lo schema di decreto legislativo di cui al comma 1, corredato di relazione tecnica, è trasmesso alle Camere ai fini dell'espressione dei pareri da parte delle competenti Commissioni parlamentari, che sono resi entro il termine di trenta giorni dalla data di trasmissione. Le Commissioni possono richiedere al Presidente della rispettiva Camera di prorogare di trenta giorni il termine per l'espressione del parere, qualora ciò si renda necessario per la complessità della materia. Decorso il termine previsto per l'espressione del parere parlamentare, o quello eventualmente prorogato, il decreto può essere comunque adottato. Il Governo, qualora non intenda conformarsi al parere parlamentare, trasmette nuovamente il testo alle Camere con le sue osservazioni e con eventuali modificazioni, corredate dei necessari elementi integrativi di informazione e motivazione perché su di esso sia espresso il parere delle competenti Commissioni parlamentari entro trenta giorni dalla data della nuova trasmissione. Decorso tale termine, il decreto può comunque essere adottato in via definitiva.

        3. Entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore del decreto legislativo di cui al comma 1, il Governo, con la procedura ivi prevista e nel rispetto dei principi e criteri direttivi di cui al comma 3, può emanare disposizioni correttive e integrative del medesimo decreto legislativo.

        4. Dall'attuazione del presente articolo non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, dovendosi provvedere con le risorse umane, strumentali e finanziarie previste a legislazione vigente. In conformità all'articolo 17, comma 2, della legge 31 dicembre 2009, n. 196, qualora il decreto legislativo di cui al comma 1 del presente articolo determini nuovi o maggiori oneri che non trovino compensazione al proprio interno, il decreto stesso è emanato solo successivamente o contestualmente alla data di entrata in vigore dei provvedimenti legislativi che stanzino le occorrenti risorse finanziarie.».
 

Come abbiamo capito la palla sull'annosa vicenda Taxi/NCC passa al Governo e su questo punto c'è poco da analizzare se non da evidenziare l'incapacità e l'inadeguatezza a risolvere i veri problemi del nostro Paese di questi politici che si trovano in Parlamento e non sanno neanche come ci sono arrivati.

Passiamo ad analizzare i vari punti che dettano i principi sui quali il Governo dovrebbe emanare il Decreto Legislativo:

a) Il primo principio dovrebbe essere quello che già è previsto dall'attuale L. 21/1992 e quindi non dice nulla di nuovo ma ribadisce che il taxi e NCC sono complementari ai servizi pubblici di linea;

b) il secondo principio sancito sarebbe quello di adeguare i servizi taxi ed NCC alla tecnologia, cioè quello di prevedere, per esempio e per capire meglio, la possibilità per gli NCC di ricevere le prenotazioni non più presso la rimessa o la sede ma anche attraverso smart-phone, tablet ecc. L'ottusità dell'essere umano non conosce limiti, vorrei soffermarmi solo un attimo su questo punto per dire che la L 21/1992 di fatto era ed è già all'avanguardia poichè nella stesura il Legislatore aveva dettato dei principi generali e oggettivi che implicitamente davano spazio all'evoluzione dei sistemi di comunicazione, infatti solo l'imbecillità di taluni può individuare oggi, in questo tempo, la sede del vettore come un ufficio concepito nel 1992, oggi si fanno affari, si paga, si incassa, si prenota una vacanza, un treno, un viaggio, attraverso internet ed i sistemi tecnologici. Insomma l'idiota di turno che sia l'impiegato comunale o l'agente su strada direbbe che il pagamento di un bollettino attraverso i sistemi on line è illegittimo perchè bisogna anndare allo sportello bancario per farlo, tanto quanto dice che la prenotazione per mail, letta dallo smart-phone, non è valida perchè deve arrivare il cliente presso la sede o la rimessa.

Insomma questo per far capire che politici, tassisti (che invece operano con applicazioni tecnologiche o centrali radio da sempre, anche se la normativa prevede che devono attendere i clienti presso gli appositi stalli in piazza), Governo, ci stanno prendendo per il culo e che credo dovremmo dare una risposta ferma e cattiva in piazza;

c) regolare la concorrenza nel mercato che diavolo vuol dire? Stimolare più elevati standard qualitativi... tutta fuffa, parole che stanno li per riempire lo sterile emendamento e basta;

i punti d), e) ed f) sono già previsti dalle normative sulla concorrenza e dalla stessa Legge 21/1992 originaria, per quanto riguarda le sanzioni, l'inasprimento di queste, non si capisce a quali abusivi fanno riferimento, il gioco di parole che viene utilizzato con il concetto di abusivismo è tale che non si capisce se abusivo è chi esercita senza licenza o autorizzazione oppure chi ha un'autorizzazione o licenza di un comune che opera in un altro comune, questa ambiguità va cancellata e va fatta chiarezza perchè non possiamo più uscire per lavorare con il dilemma se siamo abusivi o no!

Tutto il resto dell'emendamento, punti 2, 3 e 4 fanno riferimento alle tempistiche di approvazione del Decreto Legislativo che il Governo dovrebbe emanare, parliamo di circa 2 anni ed intanto gli NCC saranno morti sotto i colpi dei tassisti.

Bene tutto questo per dire che è ora di dire BASTA, è ora che tutti gli NCC italiani si fermino e facciano sentire la propria voce!

Il Presidente
Mauro Ferri

Roma 28 luglio 2016