All'insegna della caccia alle streghe, spinti dai soliti rappresentanti del settore taxi, ormai troppo spesso alcuni agenti delle Forze dell'Ordine applicano l'Art. 85 c. 4 o 4-bis del Codice della Strada (CdS), che comporta, oltre alla sanzione economica, anche la sanzione accessoria del fermo amministrativo del veicolo da due a sei mesi.

Ormai sono migliaia i casi in tutta Italia di noleggiatori che, per banali violazioni formali, si vedono fermare il veicolo perdendo mesi di lavoro salvo intraprendere la via giudiziale e comunque bene che vada rimangono fermi per un mese, è il caso di un nostro associato che non avendo esposto sul parabrezza la scritta Noleggio, così come previsto dall'art. 12 c. 5 della Legge 21/1992, è stato fermato da agenti del Comando 1° Gruppo GdF i quali con "una interpretazione sicuramente arbitraria e in contrasto con le stesse intenzioni del legislatore" hanno fermato per due mesi il suo veicolo.

L'Avv. Marco Piancatelli con L'avv. Francesca Balsamo hanno presentato ricorso al GdP di Roma che ha annullato il verbale redatto dalla GdF che è stata condannata anche al pagamento delle spese processuali.

Crediamo che sia giunto il momento di tutelare gli interessi dei nolegiatori e che gli stessi debbano portare in giudizio anche quegli agenti, quasi sempre gli stessi che incontriamo sui verbali, troppo accondiscendenti nei confronti delle mistificazioni di taluni tassisti, è il caso di Rimini, Milano, Roma ecc.

Per dirne una per tutte , a Rimini ancora, alcuni agenti della Polizia Stradale, sempre gli stessi, applicano l'art. 85 c. 4 per il fatto che gli operatori non hanno a bordo il "foglio di servizio", documento ad oggi non previsto da alcuna norma o legge eppure, con arroganza e protetti dalla divisa, continuano a difendere le mistificazioni dei tassisti, mettendo in atto veri e propri abusi nei confronti di onesti lavoratori che con il loro lavoro mantengono le proprie famiglie e così facendo, anzichè avere un comportamento terzo, favoriscono i tassisti locali sulla base di principi falsi dettati proprio dagli stessi tassisti, i verbali di questi agenti poi vengono tutti annullati dal Giudice di Pace e spesso con addebito delle spese allo Stato italiano... ma loro, gli agenti, non pagano neanche un centesimo per il danno arrecato.

Ancora una perchè è simpatica, a Roma, dopo la sentenza del Tribunale di Roma che non ha bandito UBER BLACK, come volevano i tassisti romani e dove è stata  chiarita bene la situazione normativa del noleggio con conducente allo stato attuale, la Squadra Vetture continua a fare fermi amministrativi a quegli operatori NCC che accettano prenotazioni di servizio da UBER BLACK... ma allora ci si domanda se UBER BLACK può operare in Italia, lo ha detto il Tribunale di Roma, perchè gli agenti della Polizia Municipale romana continuano a violare le disposizioni del Tribunale? Insomma i tassisti romani hanno perso la causa ma hanno vinto sulla Polizia Locale di Roma Capitale

Forse la risposta l'avremo solo quando gli operatori contravvenzionati per il fatto che accettano le prenotazioni di UBER BLACK decideranno di portare in Tribunale Penale quegli agenti così troppo giudici o legislatori che si fanno da soli le norme ubriacati da quel frullato di falsità che si bevono dai tassiti, in questo caso, romani.

In allegato la sentenza del GdP di Roma su applicazione Art. 85 c. 4 CdS

Il Presidente
Mauro Ferri

Roma lì, 28  giugno 2017
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