Molto interessante l'Ordinanza N. 28565 del 18/10/2021 della Corte di Cassazione che ordina alla Corte di Appello di Trieste la rivisitazione di una sentenza del 2016 che dava ragione alla Camera di Commercio di Udine che poneva il divieto di apertura di una Unità Locale adibita a rimessa nel Comune di Lignano Sabbiadoro ad un nostro associato titolare di autorizzazione Noleggio Con Conducente rilasciata da altro comune.
Si riporta un passaggio dell'Ordinanza della Cassazione che riteniamo sia d'interesse, non solo dal punto di vista attuale ma e soprattutto, in riferimento alle tante situazioni aperte dalle Procure a seguito di esposti fatti da talune sigle sindacali del settore taxi e riferite a periodi temporali antecedenti al febbraio 2019:
"In conclusione, il sistema normativo di riferimento in relazione allo svolgimento dell'attività di NCC anche mediante rimesse secondarie in Comuni vicini (o situati nella Provincia, secondo la nuova formulazione dell'art. 3) a quello che ha rilasciato l'autorizzazione è costituito dagli artt. 3, 8 e 11 della legge quadro nel suo testo originario, in quanto le modifiche successive, di carattere restrittivo, sono rimaste prive di efficacia e la disciplina attuale non crea un'effettiva soluzione di continuità rispetto all'impianto normativo iniziale, non solo in relazione all'insussistenza di un nesso inscindibile tra rilascio dell'autorizzazione e rimessa, non desumibile dal testo originario dell'art. 3 e da escludersi in via espressa nella formulazione attuale, ma anche in relazione al concreto esercizio dell'attività fuori dei Comuni ove sono ubicate le rimesse dal momento che il regime originariamente contenuto nella legge quadro non disciplinava espressamente il fenomeno ma non lo vietava e quello attuale lo consente espressamente"
Ora il Tribunale di Corte di Appello di Trieste dovrà rivedere la Sentenza emessa nel 2016 dando così ragione al nostro De Fenza.
L'A.N.I.Tra.V. si complimenta con il Team di Avvocati che hanno seguito il ricorso in Cassazione e che sono: Prof. Maurizio Benincasa e l'Avv. Giorgio Sicari.
Segreteria di Presidenza
©RIPRODUZIONE RISERVATA
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Si riporta un passaggio dell'Ordinanza della Cassazione che riteniamo sia d'interesse, non solo dal punto di vista attuale ma e soprattutto, in riferimento alle tante situazioni aperte dalle Procure a seguito di esposti fatti da talune sigle sindacali del settore taxi e riferite a periodi temporali antecedenti al febbraio 2019:
"In conclusione, il sistema normativo di riferimento in relazione allo svolgimento dell'attività di NCC anche mediante rimesse secondarie in Comuni vicini (o situati nella Provincia, secondo la nuova formulazione dell'art. 3) a quello che ha rilasciato l'autorizzazione è costituito dagli artt. 3, 8 e 11 della legge quadro nel suo testo originario, in quanto le modifiche successive, di carattere restrittivo, sono rimaste prive di efficacia e la disciplina attuale non crea un'effettiva soluzione di continuità rispetto all'impianto normativo iniziale, non solo in relazione all'insussistenza di un nesso inscindibile tra rilascio dell'autorizzazione e rimessa, non desumibile dal testo originario dell'art. 3 e da escludersi in via espressa nella formulazione attuale, ma anche in relazione al concreto esercizio dell'attività fuori dei Comuni ove sono ubicate le rimesse dal momento che il regime originariamente contenuto nella legge quadro non disciplinava espressamente il fenomeno ma non lo vietava e quello attuale lo consente espressamente"
Ora il Tribunale di Corte di Appello di Trieste dovrà rivedere la Sentenza emessa nel 2016 dando così ragione al nostro De Fenza.
L'A.N.I.Tra.V. si complimenta con il Team di Avvocati che hanno seguito il ricorso in Cassazione e che sono: Prof. Maurizio Benincasa e l'Avv. Giorgio Sicari.
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