A seguito dell'incontro avuto con l'euro parlamentare Gianni Pittella, abbiamo affrontato il tema dei trasporti così come delineato nella riforma costituzionale. Abbiamo chiesto, per tramite dell'europarlamentare Gianni Pittella, al prof. Caterini una nota interpretativa che alleghiamo e che ci deve spingere a votare per il si al referendum.Vi invitiamo ad andare a votare, siglando il "SI" a tutela del futuro delle imprese NCC.
Questo perché le regioni ed i comuni hanno avuto dal titolo V, introdotto dal federalismo, dei poteri nei trasporti che hanno condizionato la nostra vita lavorativa subendo le pressioni della lobby tassista.
Votando "SÌ" lo Stato si riapproprierà dei poteri in materia dei trasporti, evitando così che le attività di NCC vengano ancora regolate da 8000 comuni e 20 regioni in modo sempre diverso e  conflittuale tra loro.
Tutte le difficoltà che fino ad oggi abbiamo incontrato sono dovute in gran parte da questo fenomeno conflittuale che dal 2001 ha generato per la categoria NCC contenziosi, ancora aperti, con le Amministrazioni Comunali da nord a sud.
Seguiteci anche in questa battaglia per il futuro della nostra categoria e per un'Italia più moderna!
Di seguito la relazione inviataci:
 
ALLA CORTESE ATTENZIONE DEL PRESIDENTE NAZIONALE ANITRAV

Secondo l’art. 117 co. 2, lettere e) (tutela e promozione della concorrenza) ed s) (tutela e valorizzazione dei beni culturali e paesaggistici; ambiente ed ecosistema) –nel progetto di riforma- la circolazione dei veicoli a noleggio con conducenti rientra nelle materie di competenza esclusiva dello Stato fino ad incidere sulla «totalità degli ambiti materiali entro i quali si applicano» (sentenza corte costituzionale n. 80 del 2006). Anche gli assetti concorrenziali del mercato del trasporto di competenza dell'ente locale hanno una ricaduta sulla libera circolazione delle persone nell'intero territorio nazionale (Corte Costituzionale, sentenza n. 452/2007) nonché su altri fondamentali interessi di rilievo ultraregionale. 
La Corte Costituzionale nella sentenza 272/2004 ammonisce che la «configurazione della tutela della concorrenza ha una portata così ampia da legittimare interventi dello Stato volti sia a promuovere, sia a proteggere l'assetto concorrenziale del mercato» senza che il legislatore regionale possa pretendere di modificare anche solo in parte disposizioni che sono espressione dell'esclusivo potere del legislatore statale. Semmai le Regioni possono tutelare la concorrenza con misure più intense rispetto a quelle dello Stato .
Le competenze regionali secondo il progetto di riforma costituzionale riguarderanno esclusivamente la pianificazione della mobilità all’interno del territprio regionale (art. 117, co. 2), mentre nella vigente formulazione dell’art. 117 co. 4 il trasporto pubblico regionale e locale rientra nella competenza residuale ed esclusiva delle Regioni (cfr., in particolare, Corte Costituzionale, sentenza n. 452 del 2007).

Roma lì 22 novembre 2016

Il Presidente                                                                                        Il Rappresentante Lazio
 Mauro Ferri                                                                                              Giulio Aloisi


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