Ancora "ronde", aggressioni, minacce, botte tra operatori Taxi e quelli NCC; Sigle taxi che, nascondendosi dietro le parole "organizzazioni spontanee", incitano e sostengono atteggiamenti aggressivi e rischiosi, dimenticando che dietro un tassista o un noleggiatore ci sono famiglie, figli, mogli o mariti che attendono con la tavola apparecchiata i loro famigliari.

In queste ore un'assurda follia si sta impossessando delle menti degli operatori taxi, senza pensare quali conseguenze questa possa portare.

Voglio che ognuno di questi, tassisti o noleggiatori che siano, pensino che il rischio di non tornare per cena a casa è uguale per entrambi e voglio anche chiedere se ciò abbia un senso; se tutto ciò vale una manciata di euro, se è logico perdere la vita, non vedere più il sorriso di figli o nipoti, se è logico morire per un teorema del cazzo e non tornare più a casa per abbracciare la moglie o il marito.

Era il 2012 e Uber ancora non esisteva in Italia, eppure qualche demente incitava alle aggressioni, ieri come oggi e c'è sempre un irrazionale perchè, la stessa follia, la medesima voglia di autodistruggersi.

PER NON DIMENTICARE

Riportiamo l'articolo del CORRIERE DELLA SERA dopo l'uccisione del collega Pasquale Leonardo (NCC).

"PASQUALE UCCISO PER UNA MANCIATA DI EURO"

La dura omelia del frate cappuccino: «Una fine insensata, nulla di umano»
Dare la morte «per una manciata di euro», come dice nell'omelia padre Carmine De Filippis, superiore dei frati cappuccini di San Lorenzo fuori le Mura. Morte «assurda», «frutto di un'irrazionalità insensata», «che non ha niente di logico e di umano», dice il frate commosso dentro alla grande basilica del Verano, piena degli amici e dei colleghi di Pasquale Leonardo, autonoleggiatore, ammazzato a 44 anni dal pugno di un tassista disgraziato e disperato, Alessandro Migliazza, che quella «manciata di euro» voleva solo per sé. Vittima innocente, Leonardo, dell'ultima follia, dell'ultima guerra metropolitana che vede a Roma schierate di fronte due categorie che dalla strada oggi ricavano da vivere. Tassisti e noleggiatori. È la guerra delle licenze, la caccia feroce agli agognatissimi clienti, guerra
esasperata ora ancor di più dal vento selvaggio delle liberalizzazioni, che ha iniziato a soffiare seminando paure e nuove incertezze tra i lavoratori.
Già, la strada. «Ma io solo sono la via, la verità e la vita», ammonisce padre Carmine citando il Vangelo di Giovanni e guardando, impietosito, verso il banco dove siede Emanuela, la moglie di Pasquale, consolata invano dai due figli grandi. Ci sono decine di noleggiatori, con le loro belle macchine Ncc parcheggiate fuori, scure o argentate: sembra il funerale di un'autorità. È venuto anche il sindaco di Roma, Walter Veltroni e l'assessore capitolino ai trasporti, Mauro Calamante: il momento in città è delicato, bisognerà trovare a tutti i costi una mediazione, lavoro e guadagno per tutti. Altrimenti, la guerra tra poveri rischierà di scatenarsi sul serio. È importante, però, che al cimitero del Verano in questo venerdì gelido e carico di nubi, a rendere omaggio alla salma del povero noleggiatore morto dopo 13 giorni di agonia per quel pestaggio infame, siano venuti anche dei tassisti: Daniele Laudonio della cooperativa 6645, Maura Tirillò della Cna Taxi di Roma e Davide Bologna dell'Ait, il fratello di «Spartacus», cioè Carlo Bologna, antico portabandiera delle istanze dei tassinari romani e fresco contestatore del premier Romano Prodi, accolto a base di fischi recentemente fuori dall'Hotel Plaza di via del Corso.
Ci sono, poi, le corone di fiori di «Samarcanda», «Pronto Taxi», «Pianeta Taxi» e quella dell'Hotel Hiberia di via XXIV Maggio, l'albergo di fronte al quale Migliazza, ora in carcere, il 7 dicembre scorso s'avventò contro il noleggiatore, accampando la pretesa di caricare lui le due turiste olandesi, clienti dell'hotel, che Leonardo avrebbe dovuto accompagnare in aeroporto in base alla convenzione con l'Hiberia.
É questo, il punto: i tassisti sostengono che i circa 3 mila noleggiatori in circolazione rubano loro il lavoro già scarso.
I noleggiatori, però, ribattono che a Roma «c'è lavoro per tutti», perchè «ci sono i palazzi della politica, c'è il cinema, ci sono 20 milioni di turisti all'anno» e insomma, volendo, ognuno avrebbe di che vivere. La discussione s'accende perfino sulla piazza, all'esterno, a testimonianza della gravità del problema. Intanto, come sottolinea il consigliere regionale Donato Robilotta, presente anche lui alle esequie, il sacrificio di Pasquale Leonardo è servito almeno a cancellare con l'ultima Finanziaria della Pisana la «legge Gargano» (dal nome del politico già arrestato per lo scandalo di Lady Asl) che impediva agli autonoleggiatori con le licenze prese fuori Roma di lavorare in città. Non solo: Robilotta annuncia che l'assessore regionale alla mobilità, Fabio Ciani, presto rivedrà l'intera legge sul trasporto pubblico locale e questo, magari, porterà benefici a tutti.

«Pasquale vive», hanno scritto su uno striscione fuori dalla basilica i colleghi: Lasa, Federnoleggio, Anc, Anitrav.

Tutte le sigle della categoria sono presenti. Qualcuno raccoglie in un cesto offerte per sostenere la famiglia Leonardo e «finanziare le spese legali affinchè chi ha dato la morte paghi il giusto prezzo». «È un momento bruttissimo - dice andando via Maura Tirillò, presidente di Cna Taxi Roma - . È ora di stabilire nuove regole per superare questa situazione di tensione». Veltroni non parla. Calamante neppure. Quando la bara esce dalla basilica, un grande applauso saluta per l'ultima volta Pasquale, «lavoratore buono e onesto - come ha detto padre Carmine - ucciso peruna manciata di euro».


Ecco, ho voluto ricordare questo dramma per invitare tutti a pensare cosa potrebbe accadere, tralascio invece quello dei famigliari del noleggiatore e del tassista perchè troppo intimi per violarli.

E i politici, sono sempre li protetti da scorte, che vivono con promesse e voto di scambio, oggi fanno una legge perchè richiesta dai tassisti e domani ne fanno una per i noleggiatori e intanto...tutto rimane uguale.

Il Presidente
Mauro Ferri