ALLE IMPRESE NCC
Prima di incontrare il Ministro Matteo Salvini al MIT ho deciso di scrivere una lettera aperta alle imprese NCC, al fine di chiedere sostegno e partecipazione in questo momento che ritengo importante e decisivo per un cambiamento radicale della norma di legge che attualmente regola l'attività del noleggio con conducente.

Cosa e come vorremmo cambiare le regole per avvicinare le imprese italiane a quelle della Comunità europea:
1. Oggi in Italia, ogni veicolo immatricolato a noleggio con conducente deve avere una autorizzazione diversa, ciò comporta l'impossibilità di crescere dal punto di vista imprenditoriale, in quanto il contingentamento delle autorizzazioni blocca concorrenza e crescita dei volumi di affari. A dimostrazione di tale tesi è l'attuale situazione del sistema NCC che all'indomani dell'emergenza Covid-19 si è trovato inadeguato a rispondere alla domanda di servizi, cosicchè nel 2022 vi è stata una elevata percentuale di richieste rimaste inevase (45%); la situazione è peggiorata nel 2023 dove le richieste di servizi rimaste inevase hanno raggiunto oltre il 55%. Negli altri Stati dell'Unione europea l'autorizzazione NCC viene concessa all'impresa, è unica e, socondo criteri diversi da Stato e Stato, è abbinata a più veicoli (Slovenia e Romania fino a 99 mezzi). Tale situazione, speciamente nelle Regioni italiane confinanti con altri Stati europei (Friuli Venezia Giulia, Piemonte, Lombardia e Liguria), comporta l'impossibilità di fronteggiare la concorrenza delle imprese stabilite nei menzionati Stati e che operano nel territorio italiano.
2. L'attuale Legge Quadro sui servizi pubblici non di linea, in mancanza di contratti di servizio a tempo, pone in essere uno stretto legame tra l'attività di NCC ed il territorio comunale e proviciale la dove è stata rilasciata l'autorizzazione; tale situazione, rende gioco facile a chi intende porre in essere posizioni dominanti nel mercato del trasporto persone, poi il mancato rilascio di nuovi titoli (quattro anni dal 2019) in generale e quello dei Comuni delle grandi città (oltre 30 anni a Roma, Milano, Napoli, Firenze ecc.), sta determinando in Italia una Mobilità insostenibile, visto anche l'opposizione del mondo taxi al rilascio di nuove licenze, attuata nel tenace tentativo di mantenere alto un illegittimo valore economico delle licenze taxi. 
3. L'assurdo requisito del Ruolo dei Conducenti imposto per i conducenti dei veicoli a noleggio con conducente anche se solo lavoratori dipendenti e non titolari di autorizzazione.
4. L'assurdo obbligo di avere tante sedi operative per quanti comuni abbiano rilasciato titoli autorizzativi e visto che nel mondo NCC è consentito il cumulo di autorizzazioni, l'impresa che abbia ad esempio 10 titoli autorizzativi, rilasciati da 10 comuni diversi, deve avere altrettanti 10 sedi operative e 10 rimesse; beh tutto ciò, oltre ad essere irragionevole, comporta l'impossibilità di crescita e di organizzare al meglio l'attività di NCC, con enormi costi di gestone per l'impresa, costi che ragionevolmente potrebbero essere ridotti, infondo la sede operativa di una impresa, nel 2023 e con la complicità delle innovazioni tecnologiche, potrebbe essere unica e posta ovunque, in Italia o nel mondo.
5. C'è poi la questione del foglio di servizio, obbligo di compilazione con un numero di dati personali che violano la privacy dell'utenza, come già più volte segnalato al Governo dal Garante della Privacy, un obbligo irragionevole quando basterebbe tenere a bordo la prenotazione del servizio.
6. Ed ancora la disparità di trattamento sanzionatorio tra NCC e Taxi messo in atto dal Codice della Strada (art. 85 per NCC e art. 86 per taxi)
7. Ultimo elemento la questione relativa alla operatività territoriale laddove è stata rilasciata l'autorizzazione NCC, un concetto saltato dopo la sentenza della Corte costituzionale 56/2020 e dopo l'ultima sentenza della Corte di Giustizia europea (giugno 2023).

Affrontare questi e tanti altri elementi critici attualmente presenti nella regolamentazione della Legge Quadro sui servizi di noleggio con conducente significa impegno e lavoro duro, ed ora serve il supporto della Categoria NCC, lo spirito di gruppo, il sostegno a chi sta lavorando costantemente, in silenzio e senza tregua. Ultima spiaggia per cambiare le cose, nonostante quanto si legge dai siti del settore taxi che continuano ad interessarsi del mondo NCC anzichè delle loro questioni, e ce ne hanno molte da risolvere, una tattica fuorviante atta a spostare l'attenzione su altro anzichè sul loro settore.

La Categoria ci sostenga, con ogni mezzo, come può, perchè sono oltre 20 anni che ANITRAV si batte e, nonostante tutto, con ottimi risultati; seguiteci sui Social, seguendo il nostro portale web, facendo donazioni; siate insomma presenti e vivi.

Il Presidente
Mauro Ferri