Oggi al
Ministero delle Infrastrutture e Trasporti si è tenuta l'ennesimo incontro "tecnico" sui Decreti 203 e 226 (RENT e FDSE), così definito dallo staff di funzionari e dirigenti presenti per il
MIT; nonostante il
TAR Lazio abbia sospeso il Decreto del
Foglio di Servizio Elettronico, imposto alle imprese
Noleggio Con Conducente, almeno sino al 4 giugno 2025, i menzionati tecnici hanno invece confermato che loro continueranno ad andare avanti nell'elaborazione dell'applicazione e del sistema tecnologico, non solo, hanno anche riferito alle Associazioni presenti che il sistema dovrebbe essere pronto ad aprile 2025 e quindi totalmente operativo per quella data.
Insomma, se il
TAR ha sospeso, con tanto di 12 pesanti pagine di motivazioni, sembrerebbe che a loro non gli possa fregare di meno e giustamente; infatti, alla base di quanto da loro sostenuto, senza alcun dubbio i Decreti non possono non essere portati avanti perchè imposti dall'art. 10bis della legge 12/2019 che demanda al Ministero proprio l'emanazione di Decreti interministeriali su RENT, FDSE e Piattaforme Digitali.
Inascoltati gli interventi delle Associazioni, tra cui
A.N.I.Tra.V., che hanno evidenziato che uno dei principi costituzionali è la disapplicazione da parte di funzionari pubblici allorquando individuano criticità costituzionali e comunitarie nelle norme di una legge; e certo è che il TAR Lazio in 12 pagine di criticità ne ha rilevate a iosa.
Il 22 gennaio 2025 si discuteranno al
TAR Lazio almeno altre 4 cause che senza alcun dubbio seguiranno le due Ordinanze di sospensione del FDSE già emanate e che rinvieranno per la discussione nel merito alla stessa data (4 giu 2025) già fissata per le prime due cause già discusse, con ulteriore addebito dei costi al
MIT.
Nel corso dell'incontro le Associazioni hanno messo in evidenza la necessità di riformare la Legge Quadro dei servizi pubblici non di linea (l. 21/1992) previo sospensione degli articoli 10bis della l. 12/2019 e art. 29 comma 1quater l. 14/2019.
Purtroppo altro non c'è da riportare, se non una profonda tristezza di come le cose stiano andando in questo Paese.
Il Presidente
Mauro Ferri
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