Nel documento fornito alla Corte costituzionale ANITraV sostiene che:
"È opinione di ANITRAV che le disposizioni di cui art. 10-bis c. 3 e 6 del DL Semplificazioni che impediscono il rilascio di nuove autorizzazioni NCC nelle more dell’istituzione del Registro Nazionale – integranti il parametro di legittimità nell’ambito del presente giudizio – siano in contrasto con i principi costituzionali di libertà di iniziativa economica (art. 41 Cost.), di uguaglianza e ragionevolezza (art. 3 Cost.), di rispetto dei vincoli europei (art. 117 Cost.) nonché con i principi in materia di decretazione d’urgenza da parte del Governo (art. 77 Cost)"

ANITraV ha anche fornito alla Corte una serie di dati e analisi che fotografano una situazione imbarazzante per il nostro Paese in ambito dei servizi di taxi e NCC:
  1. "Preliminarmente si ritiene utile rappresentare il contesto economico che caratterizza il TPL non di linea in Italia, il quale è caratterizzato da una significativa asimmetria tra volumi di domanda e di offerta, con un forte disallineamento con rispetto agli altri mercati dell’Unione Europea.
  2. I più recenti dati dell’Autorità di Regolazione dei Trasporti (“ART”), pubblicati nella Relazione Annuale 2022 dell’ART, dimostrano la totale inadeguatezza del contingente di veicoli di TPL non di linea esistente su scala nazionale (doc. 3, pp. 239-248). Partendo da un campione di 144 Comuni (il 22% dei quali ha una popolazione superiore a 30.000 abitanti e il 31% superiore a 100.000 abitanti), l’ART ha stimato la presenza, su scala nazionale, di 23.139 licenze taxi e 4.938 autorizzazioni NCC, con una ripartizione del mercato attribuibile per l’82% circa al settore taxi e per il 18% circa al settore NCC (doc. 4). Inoltre, con riferimento al campione dei Comuni analizzati dall’ART, risulta che è disponibile un totale di 0,51 taxi ogni 1.000 abitanti, cioè 1 (un) taxi ogni 1.960 abitanti, e che appena un quarto dei Comuni presenta una dotazione di taxi superiore al valore medio (doc. 3, p. 239).
  3. Da tali dati emerge la assoluta inadeguatezza dell’offerta di servizi di TPL non di linea in Italia anche rispetto ad altri Paesi europei. In Spagna, secondo gli ultimi dati resi disponibili dall’Agencia de Datos, nel 2019 si contavano 62.952 licenze di taxi (quindi il triplo dell’Italia) (doc. 5). In Francia, secondo gli ultimi dati resi disponibili dal Rapport de l’Observtoire national des transports publics particuliers des personnes “Les Taxis et les VTC en 2021”, nel 2021 si contavano 61.500 taxi e 40.000 conducenti NCC attivi nel Paese (doc. 6). In Inghilterra, secondo gli ultimi dati resi disponibili dal Department for Transport, nel 2022 si contavano 40.000 licenze taxi ma addirittura 214.300 autorizzazioni NCC (denominati PHV, Private Hire Vehicles), con un media complessiva di 4,4 veicoli di TPL non di linea ogni 1.000 abitanti e, in particolare, nella città di Londra, si contavano 19.500 licenze taxi e 100.100 autorizzazioni NCC (PHV), quindi addirittura 10.6 veicoli di TPL non di linea per 1.000 abitanti (doc. 7). 
  4. Pochi giorni orsono, il 3.11.2023 l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (“AGCM”), ad esito delle informazioni raccolte nell’ambito di una istruttoria avviata d’ufficio nel mese di agosto 2023, ha inviato ai Comuni di Roma, Milano e Napoli una segnalazione ai sensi dell’art. 22 della l. 287/1990 in merito alle criticità riscontrate nelle citate città nell’erogazione del servizio taxi a danno degli utenti, in termini di qualità ed efficienza del servizio reso (doc. 8).
In particolare, l’indagine di AGCM ha fotografato i drammatici dati di Roma, Milano e Napoli relativamente al numero di licenze taxi esistenti. Ad agosto 2023 a Roma risultavano 7.962 licenze attive (2,8 licenze ogni 1.000 residenti), a Milano 4.853 licenze (pari a 3,5 licenze ogni 1.000 residenti), a Napoli 2.364 licenze attive (pari a 2,6 licenze ogni 1.000 abitanti). Secondo l’AGCM, “Dall’analisi delle risposte fornite dai Comuni alle richieste di informazioni inviate dall’Autorità è emersa una diffusa e strutturale inadeguatezza del numero delle licenze attive rispetto alla domanda del servizio taxi. Questa situazione ha generato un numero molto elevato di richieste inevase e di tempi eccessivamente lunghi di attesa per l’erogazione del servizio inadeguatezza del numero delle licenze attive rispetto alla domanda del servizio taxi” (comunicato stampa AGCM del 3.11.2023, doc. 9)."

Ora rimaniamo in attesa della decisione della Corte costituzionale sulla questione.

Segreteria di Presidenza